Bando per Borsa di ricerca “Daniele Levi” su personalità di rilievo dell’ebraismo italiano
La Comunità Ebraica di Torino bandisce un concorso intitolato alla memoria di Daniele Levi z.l. per una borsa di ricerca destinata a laureandi e dottorandi avente come tema una ricerca monografica su personalità di rilievo dell’Ebraismo italiano nel campo della cultura, del pensiero, delle scienze, delle arti.
Le candidature vanno presentate esclusivamente via email all’indirizzo segreteria@torinoebraica.it.
La data di scadenza per la presentazione delle domande è il 30 giugno 2022.
Di seguito il bando completo.
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Bando per Coordinatore Educativo Didattico delle Scuole
La Comunità Ebraica di Torino ricerca il Coordinatore Educativo Didattico per la Scuola materna e primaria Colonna e Finzi e la Scuola secondaria di primo grado Emanuele Artom.
Le candidature dovranno pervenire entro le ore 12.00 di venerdì 20 maggio 2022 all’indirizzo mail segreteria@torinoebraica.it con l’indicazione “Candidatura alla posizione di Coordinatore Educativo Didattico”.
Di seguito il bando completo.
- Published in Highlighted Article, Comunicazioni varie
Stolpersteine: Pietre di Memoria contro l’indifferenza
Aldo Acquarone, Giulio Arzi, Mario Augusto Fubini, Aldo Fubini, Oreste Ezechiele Levi, Giovanni Montrucchio, Claudio Pescarolo, Enrichetta Rimini. A loro sono dedicate le otto nuove Stolpersteine che trovano posto a Torino in questo 2022 e che ricordano chi fu deportato dai nazifascisti e non tornò più.
Con questa nuova apposizione, le Pietre d’inciampo, i monumenti diffusi ideati dall’artista tedesco Gunter Demnig, nel capoluogo piemontese salgono a 130.
Pietre, ha ricordato il Presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni nel corso della cerimonia di apposizione, “che ormai si contano in decine di migliaia e che ogni anno si incrementano per restituire una individualità e ricostruire la vicenda umana di chi si voleva ridurre a un numero”. Pietre che “ci richiamano a un compito irrinunciabile: quello di ricordare e di educare coloro che non sanno, – ha evidenziato Disegni – coloro che hanno dimenticato o che hanno conservato un’immagine sbiadita ed edulcorata di quella tragedia, coloro che la banalizzano paragonandola scelleratamente a situazioni che stiamo vivendo in questo difficile periodo, al fine di stimolare un impegno civile e morale contro i fenomeni di intolleranza, di razzismo e di antisemitismo, che purtroppo oggi stanno riemergendo minacciosi nel mondo, in Europa e nel nostro Paese.”
La cerimonia pubblica è avvenuta in piazza Statuto alla posa in memoria di Claudio Pescarolo, giovane torinese nato nel 1920, arrestato il 24 giugno 1944 e deportato ad Auschwitz, dove morì probabilmente il 22 gennaio 1945, cinque giorni prima della liberazione del campo.
Sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali e dei partner del progetto: Rosanna Purchia, Assessore alla Cultura della Città di Torino, Roberto Mastroianni, Presidente del Museo Diffuso della Resistenza, Vittoria Poggio, Assessore Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, Mauro Salizzoni, vicepresidente del Consiglio Regionale della Regione Piemonte, e Alessandro Bollo, Direttore della Fondazione Polo ‘900.
Rav Ariel Di Porto, rabbino capo di Torino, ha ricordato nell’Yizkor i correligionari per i quali è stata posata una Pietra d’inciampo; per Arrigo Levi la pietra sarà posta a Chivasso il prossimo 27 gennaio.
Nella stessa giornata, presso il Salone d’Onore dell’Accademia Albertina di Belle Arti, è stato conferito a Gunter Demnig il titolo di “Accademico d’onore” su proposta del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra dei Diritti e della Libertà di Torino, in considerazione del valore sociale, memoriale, politico, artistico e culturale del progetto dell’artista tedesco, del fondamentale lavoro di arte pubblica, relazionale e sociale da lui svolto e dell’instancabile impegno dimostrato nella ricostruzione della memoria collettiva. Per l’occasione, sono intervenuti Paola Gribaudo, presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti, Edoardo Di Mauro, direttore della stessa, Roberto Mastroianni, presidente del Museo Diffuso, e Roberta Canu, direttrice del Goethe Institut di Torino, che ha ritirato il riconoscimento, in assenza dell’artista, impossibilitato a intervenire per la difficile situazione sanitaria.
Articolo pubblicato su Moked
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Contro l’odio, quali strumenti – Congresso OSCAD a Torino

Gli ospiti del panel dell’odio religioso
“Una forma disumana per cui l’uomo si trasforma in qualcosa che in natura non dovrebbe essere”. Così Liliana Segre descrive in poche battute l’odio. Alla senatrice a vita, che è riuscita a sopravvivere alla sua forma più estrema e disumana, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) ha affidato l’apertura del convegno organizzato a Torino, nella cornice del Grattacielo Intesa Sanpaolo, intitolato “Le vittime dell’odio”. Un’occasione per raccontare il lavoro portato avanti in questi anni dall’Oscad e per dare voce alle realtà che, nella quotidianità, devono confrontarsi con violenza e discriminazione. Tra queste il mondo ebraico, come ha spiegato il presidente del Meis e della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni, tra i relatori del convegno.
A presentare il lavoro dell’Osservatorio è stato invece il suo presidente, il prefetto Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia di Stato. Attivo da oltre undici anni, l’Oscad, ha evidenziato Rizzi, ha una importante funzione di preparazione e formazione per dodicimila operatori tra poliziotti e carabinieri. E, sul fronte dell’antisemitismo, da tempo collabora con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Rispetto al tema delle vittime dell’odio, il convegno, moderato da Elisabetta Mancini, primo dirigente della Polizia di Stato, e da Fabio Geda, scrittore, si è sviluppato attorno a quattro panel: sull’omotransfobia, sull’odio razziale, sull’odio religioso e sull’odio per la disabilità.
A portare la propria testimonianza, Yael Rosenblum. Liutaia, costruttrice di violini dal 1999, vive a Torino dal 2019. Racconta che, poco prima della pandemia, mentre rientrava con il figlio piccolo addormentato in braccio, si è trovata incisa nel legno sulla porta di casa una svastica di 20 centimetri. Dopo questo evento, anche se le hanno sconsigliato di farlo, ha tolto la targhetta con il cognome, palesemente di origine ebraica. Ancora oggi passa e vede la svastica, che ha cercato di coprire e scurire ma che è sempre lì, grattata nel legno.
Una vicenda grave, ha sottolineato Dario Disegni nel suo intervento, ricordando come si inserisca in un trend di crescita degli episodi di antisemitismo, in particolare attraverso un impressionante dilagare di manifestazioni di odio che percorrono la rete.
Interrogativo al centro del panel, cosa fare per combattere l’antisemitismo? Indispensabile e urgente, si è evidenziato durante il convegno, fare ricorso a strumenti di carattere normativo, educativo e formativo così come a provvedimenti di autoregolamentazione da parte dei gestori dei diversi social network. L’antisemitismo è una cartina di tornasole del malessere della democrazia nella nostra società, ha sottolineato Disegni: conoscere, prevenire e contrastare sono quindi impegni ineludibili, da porre in essere innanzitutto da parte delle istituzioni, ma anche da tutte le diverse componenti della società, del sistema scolastico, delle confessioni religiose, delle associazioni culturali, delle forze politiche e sindacali.
Numerosi ospiti si sono alternati per raccontare le proprie esperienze. Tra questi Vladimir Luxuria, direttrice del Lovers Film Festival; Alessandro Battaglia, per molti anni guida del coordinamento Torino Pride LGBT; Ernesto Olivero, fondatore del Sermig; Ornella Obert, rappresentante delle Associazioni del Gruppo Abele; Giampiero Leo, portavoce del coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”; Carlotta Gilli, atleta paralimpica delle fiamme Oro, vincitrice di 5 medaglie a Tokyo 2021; Giada Morandi, coordinatrice del servizio antiviolenza disabili del Comune di Torino.
Alle testimonianze degli ospiti si sono alternati gli interventi delle Forze dell’ordine, rappresentate da Mariantonia Secconi, Comandante della sezione atti persecutori – reparto analisi criminologiche dei Carabinieri; Francesca Capaldo, direttore della segreteria dell’Oscad; Raffaella Fontana, dirigente del commissariato Barriera Nizza di Torino; Andrea Corinaldesi, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Torino e Paola Fuggetta, responsabile della sezione minori e vittime vulnerabili della Questura di Torino.
Il convegno si è concluso con un brano, interpretato da Eugenio Cesaro, dal titolo “Umano”.

Yael Rosenblum intervistata da Elisabetta Mancini
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La Repubblica – L’accensione in Piazzetta Levi del candelabro di Chanukkah
Luce nelle sinagoghe e nelle piazze italiane con la prima accensione della Chanukkiah.
Molte cronache, nelle pagine locali dei quotidiani, raccontano le accensioni nelle varie Comunità.
In particolare Repubblica con impressioni, tra le varie città, da Roma, Milano, Firenze e Torino.
Di seguito l’articolo dedicato a Torino:
ARTICOLO REPUBBLICA
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Intervista GRP – La Comunità ebraica di Torino, un esposto contro i No Green pass?
Un post su Facebook del leader dei No Green pass torinese, in cui paragona l’attuale regime sanitario al trattamento degli ebrei all’epoca delle leggi razziali, ha indignato la Comunità ebraica di Torino, tanto che avrebbe indotto il suo presidente Dario Disegni a valutare con i propri legali se presentare un esposto alla Procura nei confronti dell’autore del post.
Proprio lo stesso presidente ospite in studio a TG Monitor di GRP ha spiegato meglio la vicenda, spegnendo le polemiche.
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La Repubblica – Intervista al Presidente Disegni per l’ultimo post del fronte No Vax
Intervista de La Repubblica a Dario Disegni dopo la nuova offesa alla Memoria del leader del movimento anti-vaccini torinese Marco Liccione.
“Non possono non suscitare la più profonda indignazione e dura condanna non solo della Comunità ebraica, ma dell’intera società, che deve dire basta a questi ricorrenti vergognosi paragoni con la tragedia della Shoah”.
Di seguito l’articolo:
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Torino, l’Aron simbolo dell’Emancipazione in viaggio verso il Meis
Venerdì 29 ottobre apre al pubblico al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara l’esposizione “OLTRE IL GHETTO. DENTRO&FUORI”
La mostra, che sarà aperta fino al 15 maggio 2022, ripercorre la storia degli Ebrei italiani nel periodo che va dal confinamento all’interno dei ghetti all’inizio del Novecento.
La Comunità di Torino, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino, la Fondazione Torino Musei e l’Archivio Ebraico Terracini, è presente in mostra con l’Aron Hakodesh attualmente collocato nella Galleria del Tempio piccolo.
Come noto, l’Aron, un tempo appartenuto a una Sinagoga del ghetto di Torino, venne donato nel 1884 dall’allora Università Israelitica di Torino alla Città e al Museo Civico di Arte Antica, dove è stato ospitato nelle collezioni di studio.
Per gentile concessione della Direzione di Palazzo Madama, l’Aron, il più antico arredo ligneo appartenuto alle Sinagoghe del ghetto torinese, è ritornato in comodato alla Comunità Ebraica di Torino per essere esposto nella Galleria del Tempio Piccolo a partire dal 12 dicembre 2010.
L’arredo ligneo è dorato e decorato con fregi e figure architettoniche che simboleggiano il Tempio di Gerusalemme: la sua origine viene fatta risalire al periodo compreso tra l’ultimo decennio del XVII e il primo del XVIII secolo, in concomitanza con l’istituzione del ghetto a Torino per volere dei Savoia.
L’Aron è stato disallestito il 26 ottobre a cura della Ditta Montenovi, sotto la supervisione di Stefania Capraro, registrar di Palazzo Madama, della restauratrice Giuliana Bordignon – che ha effettuato alcuni piccoli interventi di consolidamento – e di Baruch Lampronti per la Comunità.
Oltre alle ante dell’Aron è stata inviata al MEIS per la mostra anche una tavoletta segna-offerte proveniente dalla Sinagoga di Carmagnola e custodita presso l’Archivio Ebraico Terracini.
Il 28 ottobre ha partecipato all’inaugurazione della mostra Rav Ariel Di Porto in qualità di Presidente della Fondazione ebraica De Levy che ha contribuito al sostegno dell’esposizione.
Locandina della Mostra “Oltre il Ghetto, Dentro & Fuori”
(Nell’immagine, il presidente del Meis Dario Disegni, il direttore del Meis rav Amedeo Spagnoletto con Sharon Reichel, Carlotta Ferrara degli Uberti e Simonetta Della Seta, curatrici assieme ad Andreina Contessa della mostra “Oltre il ghetto. Dentro&Fuori” – foto di Bruno Leggieri)
- Published in Highlighted Article, — Promemoria di Comunicazioni Varie
Un anno di pace, serenità e buona salute
Volge al termine il 5781, un anno difficilissimo ed estremamente critico per l’intera umanità, caratterizzato dalla persistenza di una pandemia che tanti lutti, tanti dolori e tanti problemi ha provocato; da guerre, atti di terrorismo, migrazioni di migliaia di persone in fuga da regimi dittatoriali e feroci; da disastri ambientali di crescente intensità.
Anche quest’anno rinnoviamo quindi il tradizionale auspicio: “termini l’anno vecchio con le sue maledizioni, inizi l’anno nuovo con le sue benedizioni”.
L’augurio è che anche la nostra Comunità per l’anno entrante 5782 possa riprendere gradualmente un percorso di ritorno a una situazione quanto più possibile vicina a una vita normale, nella quale la socialità possa riprendere il posto che per un anno e mezzo le è stato sottratto dall’isolamento, o comunque dal distanziamento, al quale siamo stati costretti.
In questo percorso sarà essenziale un rinnovato impegno da parte di tutti a partecipare alla vita comunitaria, nelle modalità in cui ciò sarà possibile, apportando ciascuno il proprio indispensabile contributo di idee e di collaborazione nei tanti diversi ambiti nella quale essa si articola, dalla frequentazione del Beth ha-Keneseth, alle manifestazioni culturali, all’educazione e al migliore funzionamento delle Scuole, al supporto alle attività dei gruppi giovanili, all’assistenza alle persone più fragili e bisognose di aiuto, alla strenua difesa delle libertà democratiche contro ogni ritorno di pulsioni razziste e antisemite, alla riaffermazione del diritto dello Stato di Israele a vivere in pace e in sicurezza, e, infine ma non ultimo, al sostegno economico per gli ingenti oneri finanziari che gravano sulla Comunità per i molteplici e diversificati servizi che essa è tenuta a garantire con continuità ed elevato livello qualitativo ai suoi membri.
A nome del Consiglio e mio personale rivolgo agli Ebrei torinesi il più sentito augurio di Shanah tovah u-metukah, per un anno che possa essere veramente di pace, serenità e buona salute per tutti noi.
Dario Disegni
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Forza Eithan! (Prima pagina notiziario luglio-agosto-inizio settembre 2021)
Nelle ultime settimane la Comunità è stata coinvolta, a vari livelli, per fornire assistenza in seguito alla tragedia del Mottarone, che ha sconvolto tutti noi. L’unico superstite, il piccolo Eithan, è stato in cura presso l’ospedale Regina Margherita, e come avrete appreso dai mezzi di informazione, è tornato già da alcuni giorni nel pavese, dove proseguirà la riabilitazione, con la zia. Le sue condizioni fisiche sono in continuo miglioramento, oltre le più rosee aspettative, ma la strada, in modo particolare a livello psicologico, è ancora lunga. Auguro al piccolo Eithan di ritrovare quanto prima, per quanto possibile, la serenità e la spensieratezza che ogni bambino dovrebbe avere, circondato dall’affetto dei propri cari.
Desideravo ringraziare quanti discretamente hanno offerto generosamente il proprio aiuto in questa difficilissima situazione, fornendo sostegno morale, logistico ed economico, e unirmi al Presidente nel sottolineare il contributo fornito dal responsabile della Chevrà Qaddishà, Daniel Treves, che mi ha accompagnato nei momenti più duri e strazianti di questa esperienza.
Tornando alla nostra Comunità, l’estate che sta per iniziare dovrebbe segnare un ritorno quasi completo alla normalità, e le attività della Comunità di conseguenza dovrebbero assumere gradualmente delle modalità simili a quelle che conoscevamo prima del COVID. Per l’autunno – ma non voglio dare anticipazioni – stanno prendendo forma varie iniziative molto interessanti. Confido nella vitalità, nello spirito di partecipazione e nella propositività che caratterizzavano, sino a non molto tempo fa, la nostra Comunità affinché queste e altre iniziative possano avere una buona riuscita.
Spero che anche la vita del Bet ha-keneset possa riprendere, già a partire dalle Selichot, che inizieranno il 29 agosto, a pieno ritmo. Sarà importante il contributo di tutti, in modo particolare dei più giovani, per ricostituire e rafforzare il minian, colpito da varie defezioni e dalla scomparsa di alcuni frequentatori abituali negli ultimi anni.
Le feste autunnali quest’anno cadranno molto presto. Rosh ha-shanà cadrà il 7 e l’8 settembre, mentre Kippur il 16 settembre. Le tradizionali visite ai cimiteri delle sezioni inizieranno invece già alla fine di agosto. In questo momento non siamo in grado di fare delle previsioni puntuali sul quadro che troveremo, e ci stiamo preparando per i vari scenari. Chiaramente, con la riapertura degli uffici comunitari dopo la pausa estiva, forniremo tempestivamente tutte le informazioni del caso.
Molti di noi, me compreso, durante questa estate avranno finalmente la possibilità di incontrare nuovamente i propri cari dopo tanto tempo. Quest’ultimo periodo ci ha sottoposto a molte diverse prove, e dovremo riscoprire tante piccole gioie della vita, che forse prima non eravamo in grado di apprezzare a dovere.
Rav Ariel Di Porto
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