Cimitero di Carmagnola
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La Scuola ricerca insegnanti, anche in pensione, di lettere e di matematica disponibili a partecipare, a titolo volontario, ad attività extrascolastiche di potenziamento per gli studenti della Secondaria di Primo Grado. Per info contattare la segreteria scolastica, segreteriascuola@torinoebraica.it
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Benvenuto Terracini (1886-1968)
Intervento del Presidente della Comunità in occasione dell’intitolazione dell’ex sala lauree della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino in memoria del prof. Benvenuto Terracini Ho l’onore e il piacere di portare il saluto della Comunità Ebraica di Torino e di esprimere la soddisfazione e la riconoscenza degli Ebrei torinesi all’Università, e in particolare al Magnifico Rettore Gianmaria Ajani e al Direttore della Scuola di Scienze Umanistiche Renato Grimaldi, per la decisione di intitolare a Benvenuto Terracini, illustre Maestro di glottologia e insigne docente di questo Ateneo, l’Aula nella quale oggi ci ritroviamo. Il legame di Benvenuto Terracini con la Comunità Ebraica Torinese, che fu costante ed ebbe molti risvolti, soprattutto nel campo dell’animazione della vita culturale, ha trovato la sua più alta espressione nell’istituzione di quello che oggi, dopo oltre cinquant’anni di vita, è conosciuto come Archivio Ebraico Terracini. Con l’eccezionale sensibilità intellettuale che lo contraddistingueva e con una non comune lungimiranza, Benvenuto auspicava fin dall’inizio degli anni Sessanta la creazione di un polo culturale in seno alla Comunità, un luogo, fisico e istituzionale, appositamente dedicato a custodire le memorie documentarie dell’Ebraismo piemontese. I documenti storici – fossero essi archivistici o librari – prodotti in secoli di permanenza ebraica sul suolo piemontese e tante volte, non in ultimo meno di vent’anni prima con la tragedia della Shoah, messi in pericolo e distrutti dovevano trovare un luogo di custodia e valorizzazione definitivo, che proteggesse dai rivolgimenti storici ciò che ancora sopravviveva e, non secondariamente, lo mettesse a disposizione degli studi. Benvenuto in prima persona aveva lavorato tutta la vita su simile documentazione, indagando le vestigia, linguistiche ma non solo, della sua tradizione ebraica e raccogliendo una notevolissima quantità di libri antichi ebraici. Il 15 maggio 1968, a due sole settimane dalla sua scomparsa, Il Consiglio di amministrazione della Comunità, con la presidenza di Sion Segre Amar, deliberava di istituire un Archivio storico in seno alla Comunità e deliberava di intitolarlo a Benvenuto Terracini. Un apposito allegato al verbale di deliberazione è dedicato all’istituzione dell’archivio, cui fu dato il primo nome di Archivio Storico Ebraico Benvenuto Terracini delle tradizioni e del costume, e riporta uno statuto redatto dal promotore e primo direttore dell’archivio, l’architetto Giorgio Avigdor. Nel giugno dello stesso anno, la nipote Lore Terracini, figlia di Alessandro, anch’egli scomparso nell’aprile ‘68, comunicava al Consiglio della Comunità la volontà di donare i libri di argomento ebraico dei due fratelli. Nella lettera di risposta il presidente Segre Amar avanzava la richiesta dell’allora rabbino capo Sergio Sierra affinché i libri fossero espressamente destinati al neonato archivio: questo fu il primo nucleo di un patrimonio storico che da allora ha continuato a crescere e che oggi è di straordinario rilievo, sia per quanto attiene ai fondi d’archivio sia per quanto attiene alla raccolta libraria antica. L’istituzione nasceva nel 1968, appunto, come dipendente dalla Comunità; ma solo cinque anni dopo, in concomitanza dell’effettivo avvio di una prima, embrionale, attività di riordino e valorizzazione, l’Archivio si rendeva ente autonomo: il 16 gennaio 1973 davanti al notaio Giampiero Prever si costituiva un’associazione, con un proprio Consiglio di amministrazione e corredata di un nuovo statuto, intitolata Archivio delle Tradizioni e del Costume Ebraici Benvenuto Terracini. Fra i primi nuovi nuclei documentari pervenuti all’Archivio, insieme alle carte storiche della stessa Comunità di Torino e di alcune di quelle che dai tempi della Legge Falco ne erano diventate sezioni, ci furono le carte della famiglia di Benvenuto e Alessandro, sia il ramo Terracini, sia i rami Artom, Colombo e Sacerdote; a seguito di questo dono, di nuovo voluto da Lore, il nome dell’ente fu ancora cambiato e divenne Archivio delle Tradizioni e del Costume Ebraici Benvenuto e Alessandro Terracini (statuto 1983). L’Archivio, che ha ottenuto il riconoscimento di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica del Piemonte e della Valle d’Aosta nel 1995 e che nel 2015 è stato iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche della Regione Piemonte, negli ultimi anni opera con rinnovato vigore e con specifiche competenze custodendo e mettendo a disposizione degli studiosi, attraverso anche un sito web sul quale sono caricate le banche dati dei fondi d’archivio, un materiale il cui interesse e valore per la storia dell’ebraismo piemontese, soprattutto degli ultimi due secoli, è unico. Attento anche al pubblico più ampio, cui comunica il patrimonio attraverso mostre e conferenze soprattutto, l’Archivio ha voluto in questi ultimissimi anni riacquistare un ruolo nel panorama degli istituti culturali di alto livello, ruolo che gli è naturalmente connaturato e che la sua intitolazione a Benvenuto e Alessandro Terracini costantemente ad esso ricorda: con questo obiettivo ha, fra le altre cose, incaricato un’archivista professionista, specializzata in ebraistica, della gestione e valorizzazione dei fondi e ha promosso una collana di quaderni controllata da un comitato editoriale di eccellenza, dedicata in particolar modo alla pubblicazione delle preziose fonti conservate, in larga parte ancora ignote. A poco più di cinquant’anni dalla scomparsa di Benvenuto Terracini e dell’istituzione dell’Archivio ebraico da lui fortemente voluto e dedicato alla sua memoria, la decisione dell’Università di intitolare al suo nome l’aula della Scuola di Scienze Umanistiche viene a colmare un debito dell’Ateneo e della stessa Città di Torino nei confronti di un insigne Maestro conosciuto e apprezzato dalla comunità scientifica internazionale.
Dario Disegni
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Comunicazioni dalla Biblioteca
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Pubblicato il numero 13 della rivista Segulat Israel
Il numero 13 della rivista biennale Segulat Israel, finita di stampare a Roma nel mese di giugno, comprende dieci articoli. Vi sono articoli di argomenti di attualità, come quello delle accuse vere e calunniose di molestie sessuali e dell’asincronia tra la lettura delle parashòt in Eretz Israel e nella Diaspora nell’estate del 2019. Ve ne sono altri che trattano argomenti sui minhaghìm italiani e sulle mitzvòt relative all’economia. Altri articoli trattano di mitzvòt ricorrenti come quelle sul tallìt e sull’accensione dei lumi di Chanukkà. Tre brevi articoli trattano il significato di mitzvòt come quelle della vacca rossa e delle quattro specie di Sukkòt e l’argomento della benedizione dei kohanim. Tra gli autori vi sono rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma; rav Ariel di Porto, rabbino capo di Torino; rav Alberto Somekh rabbino di Torino; Michael Wagner di Gerusalemme e Donato Grosser di New York. Emanuele Cohenca ha curato la presentazione. Gli articoli sono stati rivisti e corretti da rav Joseph Pacifici, il decano del rabbinato italiano, che abita a Kiriat Sefer. La rivista Segulat Israel è stata fondata nel 1993 allo scopo di dare continuità all’opera di educazione ebraica promossa cent’anni fa da Alfonso Pacifici ל”צז. È la sola rivista che offra articoli in lingua italiana su argomenti di Torà con particolare accento sulla tradizione intellettuale ebraica degli ebrei italiani. Per informazioni si prega di contattare Emanuele Cohenca di Milano all’indirizzo email emanuele.cohenca@acalef.com
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Mostre imperdibili per la vostra estate
Presso le gallerie degli Uffizi a Firenze è aperta la mostra: “Tutti i colori dell’Italia Ebraica – Tessuti preziosi dal Tempio di Gerusalemme al prèt- à- porter” dal 27 giugno al 27 ottobre 2019:
https://torinoebraica.it/app/uploads/2019/06/Mostra-Uffizi.jpg
Presso il MEIS di Ferrara è aperta la mostra: “Il rinascimento parla ebraico” dal 12 aprile al 15 settembre 2019
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Il Progetto “Le Vite de Le case e le cose”
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Indagine mercato Edilizia Sinagoga Alessandria
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In riferimento alle manifestazioni di interesse per i lavori di restauro della Sinagoga di Alessandria lotto 1 e lotto 2, che la data del sorteggio prevista per giovedi 13/06 è stata annullata. La nuova data verrà pubblicata sul sito e comunicata direttamente per mail ai partecipanti
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Indagine mercato Restauri Sinagoga Alessandria
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Le sfide che ci attendono: l’impegno del nuovo Consiglio
Dallo scorso 7 aprile la Comunità ha un nuovo Consiglio, composto da sei esponenti di quello appena scaduto e da sette nuovi membri, di cui tre alla prima esperienza nella conduzione dell’Ente. Un mix ottimale, che può contare su competenze frutto di storie professionali e di interessi diversi, che bene si amalgano fra di loro e che riflette altresì un perfetto equilibrio tra le due liste che si sono confrontate in una campagna elettorale ad un tempo serena e proficua.
Come è stato sottolineato nell’Assemblea di presentazione del consuntivo dell’esercizio 2018, nello scorso quadriennio sono stati ottenuti importanti risultati nel risanamento delle finanze comunitarie, grazie a operazioni immobiliari e a importanti contributi acquisiti, così come nella riorganizzazione della struttura e negli avvicendamenti in alcune delle figure apicali, nonché nell’affidamento dei lavori e degli incarichi professionali, ispirato a criteri di assoluta trasparenza, interventi tutti che hanno consentito di realizzare significativi incrementi di efficienza, riduzione di costi e recupero di crediti e morosità da parte degli iscritti. Sono state quindi poste le basi per poter affrontare con maggiore tranquillità, o comunque con minore ansia, le grandi sfide che ci attendono sia sul fronte interno che su quello esterno.
Sotto il primo profilo la priorità strategica del nuovo Consiglio sarà indirizzata al coinvolgimento nella vita comunitaria degli iscritti, molti dei quali manifestano una crescente disaffezione, le cui ragioni andranno analizzate a fondo e a cui occorrerà cercare di porre rimedio mediante l’attuazione di una politica di accurato ascolto dei bisogni e la proposizione di un’offerta di servizi cultuali, sociali, culturali, educativi e assistenziali in grado di fornire una risposta, di elevata qualità, in grado di soddisfare le esigenze di tutti.
Naturalmente le fasce verso le quali sarà diretta la maggiore attenzione saranno quelle rappresentate dai giovanissimi, dai ragazzi che terminano le scuole medie, dai giovani studenti universitari o all’inizio della vita lavorativa, nonché dai young adults, trentenni e quarantenni, la cui partecipazione è su livelli minimi e che dovranno iniziare a impegnarsi in vista anche di una prossima assunzione delle responsabilità di conduzione della Comunità. Sul fronte esterno le sfide non sono meno pressanti. Stiamo vivendo una situazione socio-politica difficilissima e piena di pericoli, forse non da tutti percepita fino in fondo. Nel clima generale di crescente intolleranza stiamo assistendo con sempre maggiore intensità a fenomeni di antisemitismo, che non vanno sottovalutati, sia nelle forme più tradizionali sia in quelle, più subdole ma non meno inquietanti, di un cosiddetto antisionismo, che altro non è che la negazione del diritto all’esistenza dello Stato d’Israele.
Per questo la Comunità deve ergersi con voce forte e autorevole, sostenuta dall’appoggio massiccio e convinto dei suoi iscritti, come un baluardo, fondato sui valori inalienabili della tradizione ebraica, contro ogni deriva che tenti di rimettere in discussione i diritti all’uguaglianza di tutti e quelle libertà fondamentali conquistate a prezzo di tremendi sacrifici.
Dario Disegni
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