Ebrei, una storia italiana

Il 3 luglio riapre la mostra permanente “Ebrei, una storia italiana”

presso il  Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Via Piangipane, 81 – Ferrara.

da venerdì a domenica dalle 10 alle 18. La tariffa speciale è di 5 euro, in regalo un volume per i visitatori che acquistano il biglietto

https://i7a2c.mailupclient.com/f/rnl.aspx/?njc=ow12:0fm=tx&x=pv&f.=toxq4&-2&e=01d&h640f–&x=pv&0&x=pp&s3–2&e63a.4.4e=sw/rNCLM

In relazione all’assunzione da parte del dott. Edoardo Segre dell’incarico di Segretario della Comunità a far data dal 1′ luglio p.v., si comunica che dalla medesima data il suo account di posta elettronica cesserà di essere coordinatore@torinoebraica.it per divenire segretario@torinoebraica.it

Apertura Biblioteca

La biblioteca Emanuele Artom questa settimana sarà aperta al pubblico esclusivamente per i servizi di prestito e restituzione giovedì 25 giugno. Per il momento non sarà ancora possibile accedere al Centro Sociale per la consultazione o per lo studio.

Sarà necessario prendere un appuntamento preventivo scrivendo all’indirizzo mail:  to0306@biblioteche.ruparpiemonte.it con indicato il volume richiesto e possibilmente la sua collocazione.

Apertura Biblioteca

La biblioteca Emanuele Artom riapre al pubblico esclusivamente per i servizi di prestito e restituzione. Per il momento non sarà ancora possibile accedere al Centro Sociale per la consultazione o per lo studio.

Sarà necessario prendere un appuntamento preventivo scrivendo all’indirizzo mail:  to0306@biblioteche.ruparpiemonte.it con indicato il volume richiesto e possibilmente la sua collocazione.

I volumi posseduti dalla Biblioteca possono essere reperiti nel catalogo on-line Librinlinea a questo indirizzo:  http://www.librinlinea.it/search/public/appl/adv_search.p

A destra comparirà la dicitura “stai cercando in tutte le biblioteche”, si dovrà allora cliccare su “modifica”; si aprirà quindi un’altra videata e si dovrà cliccare il pallino “biblioteca” e aprire la tendina “selezionare una biblioteca”; noi siamo dopo le Civiche perché siamo stati inseriti come “Comunità ebraica di Torino E. Artom di Torino”; cliccare “salva” e procedere nella ricerca.

L’orario in cui si potrà prendere l’appuntamento varierà di settimana in settimana, ma tendenzialmente all’interno degli usuali giorni di apertura della Biblioteca, martedì e giovedì dalle 16.00 alle 18.00; sarà nostra premura avvertire di settimana in settimana il giorno specifico.

Si dovrà suonare al citofono Centro sociale/Biblioteca e verrete accolti davanti alla porta della Biblioteca, dove vi consegneremo i volumi richiesti.

Tutti i libri che verranno riportati dai lettori saranno sottoposti a quarantena, per un periodo di dieci giorni; dopo tale periodo potranno di nuovo essere messi in prestito

La direttrice, Daniela Passigli

Apertura Uffici

Si comunica che in considerazione della emergenza legata al CoronaVirus, gli Uffici della Comunità sono aperti al pubblico ma, nel rispetto delle ordinanze, solo su appuntamento da fissare via email scrivendo a segreteria@torinoebraica.it o telefonando allo 011 65 85 85.

Dal Giorno della Memoria al 17 Febbraio

Le numerosissime iniziative collegate a vario titolo al Giorno della Memoria si sono idealmente concluse con il 17 febbraio, anniversario della concessione dei diritti civili ai Valdesi. Potremmo chiederci quale sia il legame fra questi momenti del calendario civile. Presto detto: non a caso, la tradizionale riflessione presso la Casa Valdese è stata dedicata quest’anno al tema dell’avanzata del nuovo antisemitismo, e il giorno successivo, il 17, il Consiglio comunale ha indetto una manifestazione per condannare gli episodi antisemiti che hanno macchiato la nostra città e la nostra regione negli ultimi giorni. Il GDM, sempre di più, è accompagnato da grandi emozioni e grandi polemiche, impegnando la Comunità in modo significativo. Urge però una riflessione sul senso della giornata e del nostro coinvolgimento: al Cimitero, alla cerimonia presso la Lapide dei deportati, c’erano pochissimi membri della Comunità, tanto che non è stato possibile recitare un qaddish; poco dopo in Sala Rossa il Presidente del Consiglio comunale ha espresso preoccupazione, proprio nel GDM, per l’antisemitismo crescente e per la violazione dei diritti umani in Israele, quasi a sottintendere dei collegamenti logici perversi fra Shoà, antisemitismo e situazione mediorientale. Nell’ottica di un ripensamento delle cerimonie ufficiali del GDM, assieme al presidente Disegni, ho chiesto all’amministrazione comunale che venissero coinvolte direttamente le scuole della città. La scuola ebraica ha avuto l’onore di essere la prima ad intervenire in questa nuova veste. In quella occasione, al cimitero, tre alunni della nostra scuola sono intervenuti con un sentito discorso presso la Lapide dei deportati, ed il 17 febbraio in Piazza Palazzo di Città Mattia Terracina, della III media ha pronunciato le parole che riportiamo di seguito. Rav Ariel Di Porto

Buona sera a tutti,

saluto e ringrazio la Sindaca, i rappresentanti delle istituzioni e tutti voi che siete venuti qui per esprimere la condanna dei gravi gesti di intimidazione che si sono verificati negli ultimi giorni a  Torino ed in altre località italiane e la solidarietà verso le vittime di insulti e minacce.

Mi ha colpito il fatto che qualche ignorante abbia osato sporcare con simboli nazisti proprio la casa di Lidia Rolfi, la staffetta partigiana, deportata a Ravensbrück quando non aveva ancora vent’anni, impegnata come testimone nella trasmissione della memoria a tanti ragazzi delle scuole. Io non l’ho conosciuta, ma mia mamma sì; fu Lei a raccontarle, proprio in quella casa, di guerra partigiana e dei lager, a prepararla per la visita al campo di Mauthausen negli anni del Liceo.

A Pomezia hanno fatto scritte antisemite davanti a due scuole; a pochi kilometri c’è Roma, il mio bisnonno paterno fu arrestato nel 1944 e si salvò miracolosamente dalla deportazione corrompendo un fascista con i pochi soldi che aveva in tasca mentre i suoi genitori finirono in campo di concentramento, ad Auschwitz.

A Torino hanno disegnato una Stella di Davide sulla casa di Marcello Segre. Il mio bisnonno e suo padre furono amici nella loro gioventù a Saluzzo e ora sono sepolti vicini nel cimitero ebraico.

Non è la prima volta che accadono atti antisemiti, ogni tanto succede.

Mio nonno mi ha raccontato che nel 1973, a Saluzzo, persone rimaste sconosciute entrarono di notte nel Cimitero Ebraico e spezzarono numerose lapidi. La guerra era finita da una generazione e a Saluzzo viveva solo più la nostra famiglia, mentre 29 cittadini saluzzesi, la maggior parte degli ebrei della città, erano stati deportati ad Auschwitz ed assassinati.

 L’Amministrazione cittadina volle intervenire con generosità nella sostituzione delle lapidi “infrante da mano sacrilega ignara del definitivo rifiuto al ritorno di barbari tempi  che ogni fede accomuna”.

 La scritta incisa nel marmo è difficile, intende esprimere più concetti importanti.

A me sono rimaste impresse due parole: “definitivo rifiuto”, che possono essere assunte come slogan anche oggi per esprimere il significato di questa nostra manifestazione: la Repubblica Italiana rifiuta il razzismo, e questo rifiuto è definitivo, scritto nella Costituzione.

I fascisti credevano in una razza superiore a cui le altre dovevano inchinarsi.

Noi crediamo nell’assoluta uguaglianza di diritti e di doveri.

Il Fascismo privilegiava la religione cattolica su tutte le altre fedi.

Oggi, citando la Costituzione: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”.

Il Fascismo escluse gli studenti ebrei dalle scuole, licenziò  gli insegnanti ebrei.

Oggi io posso scegliere se frequentare una scuola pubblica o una scuola paritaria, quella ebraica, che ha l’ebraico e l’ebraismo come elementi fondamentali, che ha un metodo di studio basato sulla discussione e posso confrontarmi con i miei compagni, ebrei e non ebrei.

Queste scritte sono un campanello d’allarme per tutti, non solo per gli ebrei. Il popolo ebraico è spesso il primo a subire l’intolleranza ma mai il solo ad esserne colpito. Puntualmente essa si espande a tutto il resto della società, come ci insegna la storia.

Ed è per questo che siamo qui, per reagire subito, facendo sparire le scritte, manifestando contro l’odio razzista e antisemita. Questa è la risposta a chi si nasconde nella notte, come un ladro, per rievocare vecchi spettri di cui non saremo mai di nuovo vittime.

Invece io oggi sono qui, a viso aperto, a ribadire che non ho paura,  e che, come tutti voi,

credo in una sola cosa: nell’uguaglianza tra tutte le persone.

Mattia Terracina

Orario Uffici

Al fine di offrire un servizio il più possibile rispondente alle esigenze degli iscritti, abbiamo ampliato l’orario di apertura al pubblico nel modo seguente : tutte le mattine dalle 9:00 alle 12.00 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14:00 alle 18:00, con la sola eccezione dell’Ufficio Cassa, che invece chiuderà alle ore 16:00. Si comunica inoltre che per motivi di carattere organizzativo gli uffici amministrativi riceveranno le telefonate dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18 con la sola interruzione dalle ore 12 alle ore 14. Il venerdì riceveranno le telefonate dalle ore 9 alle ore 13.

La Scuola ringrazia

Si ringrazia sentitamente l’ASSET per le borracce regalate a tutti gli allievi e insegnanti della Scuola in occasione della festa di Channukkà. il prezioso supporto dell’Associazione degli Ex Allievi ci ha permesso anche quest’anno di portare avanti attività molto apprezzate quali la biblioteca scolastica, i laboratori di coding e gli approfondimenti sulla Costituzione italiana, coinvolgendo degli specialisti delle diverse discipline. Si ringraziano i Chatanim Alessandro Rimini e Simone Disegni che, grazie alla raccolta avviata in loro onore, ci hanno permesso di offrire nuove risorse digitali e libri di testo per l’apprendimento dell’ebraico e dell’ebraismo agli alunni di prima primaria e prima secondaria. Grazie a tutti i donatori. Un caloroso Mazal Tov e un affettuoso ringraziamento agli sposi Miriam Sofia e Beniamino Parenzo per aver indirizzato alla Scuola le donazioni fatte in occasione del loro matrimonio. I contributi ricevuti hanno permesso di sostenere l’aggiornamento delle dotazioni per la didattica.

L’impegno del consiglio e le responsabilita’ della Comunità

Il bilancio preventivo per l’esercizio 2020, presentato all’Assemblea degli iscritti il 17 dicembre u.s., è il primo predisposto dal nuovo Consiglio della Comunità, eletto nello scorso mese di aprile. Come già per quello relativo all’anno precedente, anch’esso chiude in sostanziale pareggio, ma va sottolineato che in questo caso tale risultato-obiettivo si prevede venga ottenuto non tanto grazie a quei fattori straordinari che si sono verificati nel corso del 2019, ma quasi esclusivamente grazie all’eccezionale lavoro svolto per conseguire una più elevata redditività del patrimonio mobiliare e immobiliare, una riduzione dei costi, una maggiore efficienza complessiva della struttura, il recupero di crediti da tempo pendenti e l’aumento del gettito tributario e delle erogazioni liberali da Enti e da privati. La messa in ordine dei conti della Comunità è dunque un prerequisito indispensabile per consentire all’Ente di adempiere alle molteplici funzioni che esso è chiamato a svolgere e la cui importanza è sempre più evidente. Stiamo vivendo tempi oscuri, nei quali i diritti all’uguaglianza, e nello stesso tempo alla diversità, sembrano vacillare di fronte a crescenti fenomeni di odio e di intolleranza quali mai si erano verificati dagli anni successivi all’ultima Guerra. Assistiamo attoniti a uno sdoganamento di manifestazioni di razzismo, antisemitismo, negazionismo, che ci devono indurre alla più attenta vigilanza e a un’incessante azione educativa e culturale nei confronti delle giovani generazioni, alle quali vengono presentate visioni false e tendenziose della storia del secolo scorso e proposti modelli di riferimento inquietanti e inaccettabili. Le responsabilità che gravano su una Comunità ebraica sono allora immense e richiedono la massima condivisione e il massimo sostegno da parte di tutti i suoi membri, per garantire un futuro sereno in un Paese che vogliamo democratico e fondato sui valori, mai così attuali, sanciti dalla Costituzione della Repubblica. Ma la Comunità deve essere anche e soprattutto il punto di riferimento cui tutti gli iscritti devono guardare per un’educazione ebraica dei nostri ragazzi e per lo svolgimento di una vita ancora e sempre ispirata ai principi che per millenni hanno regolato l’esistenza del popolo ebraico. Solo la partecipazione di tutti, l’impegno nella vita comunitaria e la concreta collaborazione, ciascuno secondo le proprie inclinazioni e le proprie possibilità, nei vari filoni in cui l’attività della Comunità si esplica possono dare un senso compiuto al grande lavoro di gestione quotidiana della macchina cui il Consiglio attende con professionalità e dedizione. Dario Disegni

Il Presidente della Regione Piemonte in visita alla Comunità

Questa mattina il nuovo Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha visitato la Comunità, accolto dal Presidente Dario Disegni, dal Rabbino Capo Ariel Di Porto e dai membri della Giunta. Il Presidente Cirio si è intrattenuto con i bambini delle Scuole in classe, assistendo poi, accompagnato dal Coordinatore Didattico Marco Camerini, alla recita della Birkat Hamazon nella mensa, e visitando quindi la Casa di Riposo, il Centro Sociale e i Batè haKeneseth. Al termine della visita si è svolto un cordiale incontro conviviale con la Giunta della Comunità, nel corso del quale sono stati affrontati alcuni dei problemi di più stringente attualità nella vita della Regione, dalla cultura all’educazione ai temi ambientali. (Nella foto, da destra il Presidente della Comunità Dario Disegni, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Rabbino Capo Ariel Di Porto e il consigliere del Presidente Cirio Giampiero Leo) link: https://torinoebraica.it/app/uploads/2019/11/IMG-20191126-WA0001.jpg