La crisi determinata dal Coronavirus ci accompagna ormai da quasi un anno.
A Purim dello scorso anno le nostre vite sono cambiate sensibilmente. Da allora ci siamo abituati a tanti cambiamenti, grandi e piccoli.
Anche la preghiera al Bet ha-keneset ha visto avvicendarsi nei mesi, dalla sua ripresa alla fine di maggio, varie diverse impostazioni, che in base alle circostanze erano considerate quelle più adatte per garantire la massima sicurezza. Per le tefillot sono stati utilizzati vari ambienti, il Tempio Grande, che ci ha consentito, per via delle sue dimensioni, di svolgere in sicurezza le tefillot nei mo’adim autunnali, la tensostruttura che è stata allestita per Kippur per garantire a tutti la possibilità di pregare in quella solenne circostanza, il cortile della scuola durante l’estate, e quando il clima non lo ha più consentito il centro sociale.
L’unica costante che ci ha accompagnato in questi difficili mesi è stata il mancato utilizzo del Tempio piccolo, perché le sue caratteristiche non lo consentivano. La mancanza di una adeguata aerazione difatti rappresentava un ostacolo eccessivo per riunire un certo numero di persone per un periodo di tempo prolungato come quello delle tefillot.
Per questo, già da alcuni mesi, la Comunità si è mobilitata per cercare una soluzione per ovviare a queste difficoltà. Dopo aver considerato varie ipotesi operative si è optato per l’installazione di un macchinario, una UTA (Unità di Trattamento dell’Aria), che garantisce un adeguato ricambio dell’aria all’interno dell’ambiente del Tempio piccolo, senza tuttavia introdurre aria fredda dall’esterno, cosa che nei mesi invernali avrebbe rappresentato un problema non da poco.
Questa soluzione, che ci consente di tornare a utilizzare il Tempio piccolo, è quanto mai provvidenziale, per via del clima rigido delle ultime settimane. Il macchinario installato risponde sostanzialmente a due esigenze, una contingente, determinata dalla pandemia in corso, e una strutturale (l’umidità), che è stata acutizzata dal mancato utilizzo degli ambienti per un periodo prolungato. I tecnici ci hanno illustrato questo ultimo problema, che ha colpito gli ambienti del Tempio piccolo e che rientrerà gradualmente nel corso di alcuni mesi. Il macchinario installato, dal costo notevole, ha il vantaggio di non produrre un rumore eccessivo durante il suo funzionamento e di integrarsi piacevolmente all’interno degli ambienti.
Tutti saranno senz’altro felici di poter tornare a pregare nel Tempio piccolo, e ciò rappresenterà anche un segnale che accompagnerà il graduale ritorno alla normalità, che tutti ci auguriamo possa completarsi quanto prima. Vari membri della Comunità sono stati già vaccinati, e molti altri lo saranno nei prossimi mesi, con l’auspicio che ciò possa essere un ausilio risolutivo, che ci consentirà di tornare quanto prima a fare ciò che amiamo.
Rav Ariel Di Porto