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Chanukkàh 5778 6° candela

by Daniel Fantoni / 18 December 2017 – ל׳ בכסלו ה׳תשע״ח / Published in Highlighted Article
Il 25 di Kislèv cade la festa di Channukkàh –inaugurazione– che dura otto giorni.
Si chiama anche Chàg Haneròth –festa dei lumi-, Chàg Haorìm –festa delle luci– e Chàg Hamakkabìm –festa dei Maccabei-.
Era l’anno 165 a. E.V. quando Giuda, figlio del sacerdote Mattatià e soprannominato Maccabeo, dalle iniziali delle parole della frase: “Mi Kamòkha Baelìm Adon-i?” –Chi è pari a Te, o Signore?– entrò nel Tempio di Gerusalemme a capo dei suoi valorosi seguaci. Egli sapeva bene quale fosse il suo  compito: riconsacrare il Santuario al Signore e abbattere gli idoli fatti installare dal re Antioco IV Epifane di Siria, sotto il cui governo era caduta Èretz Israèl. Antioco, infatti, voleva che gli ebrei abolissero completamente l’osservanza della Torà e seguissero la religione e la cultura greca secondo le quali egli stesso era cresciuto. Molti ebrei morirono piuttosto che tradire la loro fede, ne è esempio, tra gli altri, il sacrificio di Anna e dei suoi sette figli. Ma col passare del tempo, gli animi erano giunti all’esasperazione e quando il vecchio Mattatià, appoggiato dai suoi figli, diede il segno della rivolta, molti non indugiarono a seguirlo. Le forze di Israele, sotto il comando di Giuda, riuscirono finalmente ad affrontare e sopraffare il nemico, entrando a Gerusalemme.
Il Talmùd racconta che quando riconsacrarono il Tempio, trovarono una piccola ampolla di olio puro, col sigillo del Sommo Sacerdote. L’olio poteva bastare per un solo giorno, ma avvenne un grande miracolo: l’olio bruciò per otto giorni, diffondendo una bellissima luce e dando così la possibilità ai Sacerdoti di prepararne dell’altro nuovo. Allora fu proclamato che il 25 Kislèv, giorno in cui si inaugurò di nuovo il Tempio, si festeggiasse l’avvenimento, per tutti i tempi. Ancora oggi si accendono i lumi per otto sere, in ricordo non solo del miracolo dell’olio, ma soprattutto per un altro miracolo: pochi ebrei, con l’aiuto del Signore, riuscirono a sconfiggere l’esercito potente dei siriani.
Accensione della lampada
La prima sera si accende un solo lume a partire dal lato destro della lampada; ogni sera, per otto sere, si aggiunge un lume in più, accendendo da sinistra a destra. I lumi devono rimanere accesi per almeno mezz’ora. La lampada di Chanukkà è formata da otto lumi che devono essere tutti in fila, più uno, a sé stante, che è chiamato shammàsh –servitore-; questo ci serve non solo per accendere tutti gli altri, ma anche per darci una luce in più di cui possiamo usufruire. Infatti, nell’accendere la lampada, noi recitiamo “Haneròth hallàlu” in cui si dice che: “Questi lumi sono sacri e non ci è permesso di servircene ma solo di guardarli, al fine di rendere omaggio al Signore per i miracoli e i prodigi e le vittorie da Lui operate”.
I bimbi giocano con le trottole –sevivòn-, come usavano fare, a quel tempo, i bimbi ebrei; essi studiavano la Torà di nascosto e, all’arrivo delle guardie del re, facevano finta di giocare con le trottole.
Di Chanukkà si usa scambiarsi doni, regalare monete ai bimbi, e mangiare tante buone frittelle.

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