
Una buona parte della vita della nostra comunità si svolge all’interno del Bet ha-keneset. Nel Bet ha-keneset si avvicendano molte persone, frequentatori abituali, altri meno assidui, i ragazzi della scuola, scolaresche in visita. La gestione di tali flussi coinvolge a diverso titolo vari professionali e volontari, che voglio ringraziare per il loro impegno.
Negli ultimi mesi tuttavia è emerso, almeno in tre occasioni, uno spiacevole fenomeno sul quale dovremmo ragionare: il mancato ritrovamento, per non parlare di sparizione, di alcuni oggetti rituali, dal valore economico ed affettivo non indifferente, nella fattispecie, a mia memoria, due paia di tefillin e uno shofar. Le ricerche nei vari ambienti comunitari non hanno portato i risultati sperati, con un danno non indifferente per i proprietari. Le ricerche infruttuose hanno tuttavia evidenziato alcuni punti, che vorrei condividere:
- alcuni cassetti nel Tempio Piccolo, e molti altri nel Tempio Grande, contengono oggetti cultuali e altro materiale appartenente a persone scomparse ormai da tempo. Questi oggetti potrebbero avere un valore affettivo per i loro parenti, e non è logico comunque tenerli in quei cassetti, che potrebbero essere utilizzati da altri;
- altri cassetti contengono con assoluta evidenza libri e altro materiale di proprietà del Bet ha-keneset, negando così di fatto la possibilità di farne uso ai frequentatori. Il numero dei nuovi siddurim, recentemente pubblicati, a disposizione del pubblico negli ultimi mesi ha subito una evidente flessione, e delle due l’una, o sono nei cassetti o sono stati asportati;
- i cassetti non possono essere chiusi a chiave, e risultano accessibili a tutti. Sarebbe opportuno che i proprietari dei vari oggetti li rendessero identificabili, anche per permettere l’identificazione dei libri del bet ha-keneset al fine di metterli nuovamente a disposizione;
- per ultimo, chiederei ai frequentatori di effettuare un controllo sui propri cassetti e segnalare la presenza di libri e quant’altro non di loro proprietà, per avviare le dovute verifiche.
Volevo poi aggiornare i membri della comunità sulla questione-minian, problema che mi sta molto a cuore, e che impegna non poco del mio tempo durante la settimana. Durante l’autunno e l’inverno, tranne rare eccezioni, nelle tefillot infrasettimanali c’è stata una buona continuità nella presenza del minian. Ultimamente tuttavia si è registrata una lieve flessione nelle presenze, che ha penalizzato fortemente il regolare svolgimento delle tefillot. Il nucleo dei partecipanti del lunedì e del giovedì mattina si attesta intorno alle venti persone, e un paio di presenze fisse “nuove” sarebbe in questo frangente determinante, così come la disponibilità a partecipare in modo saltuario (anche una volta al mese) da parte di più persone.
Rav Ariel Di Porto
Adar I-Adar II 5779- Marzo 2019