Discorso di Dario Disegni, Presidente della Comunità ebraica di Torino, città capofila della XXV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2024, svoltosi il 15 settembre:
Autorità, rappresentanti delle confessioni religiose e delle Istituzioni, cittadini, ho l’onore di porgerVi il benvenuto della Comunità Ebraica di Torino alla XXV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, che quest’anno vede Torino come città capofila a livello nazionale.
Correva l’anno 1424 quando gli Ebrei giunti in Piemonte una ventina di anni prima, dopo l’espulsione dalla Francia nel 1394, venivano ammessi ufficialmente a Torino. Sei secoli quindi di ininterrotta presenza, segnata da momenti di buona convivenza con la maggioranza e da altri di restrizioni e confinamento nei Ghetti fino all’emancipazione decretata da Carlo Alberto nel 1848, che portò gli Ebrei piemontesi a una intensa partecipazione alle guerre risorgimentali e poi alla prima Guerra Mondiale, quindi dalle persecuzioni razziali e dalla Shoah fino alla faticosa ripartenza nel dopoguerra e alla ricostruzione di una piena vita comunitaria, caratterizzata da notevole vivacità culturale e intellettuale, pur nelle ridotte dimensioni, grazie anche alla presenza di grandi figure di letterati, artisti e scienziati.
Quale migliore occasione per scegliere quindi, come ha fatto l’UCEI, Torino quale città capofila dell’edizione 2024 di questa importante manifestazione?
La GECE rappresenta da sempre una straordinaria vetrina per raccontare la storia e la cultura del mondo ebraico, con particolare riferimento a quello della Penisola e della città di anno in anno di riferimento, attraverso dialoghi, dibattiti, eventi teatrali e musicali, visite a Sinagoghe e cimiteri, degustazioni di prodotti tipici della cucina ebraica. Un’occasione fondamentale di incontro con la cittadinanza e di conoscenza di una realtà, spesso sconosciuta o presentata in maniera superficiale se non scorretta, vero antidoto quindi al pregiudizio e all’ostilità.
Non fa eccezione l’edizione di quest’anno, dedicata a un focus sul tema della famiglia, un concetto centrale nella vita ebraica, che verrà declinato in svariate modalità nel corso dell’intera Giornata.
L’Ebraismo, a partire dalla Torah – il Pentateuco – si racconta attraverso una storia, con lo scopo di trasmetterla e comunicarla, narrando “perché tu racconti alle orecchie di tuo figlio e del figlio di tuo figlio” (Esodo10,2).
E Mosè nel Deuteronomio sottolinea, tra l’altro, l’importanza della famiglia, strettamente connessa al patto d’amore, di generazione in generazione, tra il Signore e il popolo ebraico: un rapporto intimo, che potremmo a buon diritto definire di familiarità.
Nel dare inizio a questa Giornata, desidero innanzitutto dare lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto onorare l’odierna manifestazione, in considerazione del suo alto valore, con l’assegnazione della Medaglia di rappresentanza del Capo dello Stato.
Dario Disegni