lunedì 29 gennaio 2024, ore 18.00
Fondazione “FULVIO CROCE”, Via Santa Maria 1 – Torino
Per il Giorno della Memoria vogliamo affrontare la questione da un’angolazione speciale. Le deportazioni e i massacri dei Campi sono strettamente collegati con la diffusione della cultura autoritaria, segnata da repressione razziale e culturale. Il jazz arrivò in Europa negli anni Venti e Trenta e significava libertà, improvvisazione, internazionalismo, apertura culturale.
Dal 1936, dopo la conquista dell’Etiopia, vennero emanate le leggi razziali contro le popolazioni nere; nel 1938 entrarono in vigore le leggi razziali contro gli ebrei.
Ebrei e neri erano ritenuti inferiori e nemici e molti furono poi deportati e uccisi nei Lager.
Nel 1940 l’Italia entrò in guerra a fianco di Hitler. Dopo che, nel dicembre del 1941, gli Americani entrarono nel conflitto, fu guerra aperta anche al jazz, perché era nato negli Stati Uniti e aveva, oltre tutto, tra i suoi più famosi rappresentanti, musicisti neri o ebrei. Dal 1942-43 il jazz fu definitivamente censurato sia in Italia sia in Germania.
Ne parlano Bianca Gardella Tedeschi e Marco Ravasini. L’Instant Jazz Quartett accompagna l’evento.
Evento organizzato dalla Fondazione Croce e gli Amici dell’Orchestra Sinfonica RAI.
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