×

Articoli recenti

  • Libri luglio 2025

    14202 – Il palazzo dell’ebraico / S...
  • Avviso di selezione Assistente Rabbino Capo

    Si pubblica di seguito l’avviso di selezione pe...
  • Libri giugno 2025

    14202 – Il palazzo dell’ebraico / S...
  • Calendario Eventi Giugno 2025

    Gli eventi a Torino, in Piemonte e nazionali di...
  • Libri maggio 2025

    Il coraggio dell’indignazione: i 44 uffic...

Articoli Arretrati

  • September 2025
  • June 2025
  • May 2025
  • April 2025
  • February 2025
  • January 2025
  • December 2024
  • October 2024
  • September 2024
  • July 2024
  • June 2024
  • May 2024
  • April 2024
  • March 2024
  • February 2024
  • January 2024
  • December 2023
  • November 2023
  • October 2023
  • September 2023
  • July 2023
  • June 2023
  • May 2023
  • April 2023
  • March 2023
  • February 2023
  • January 2023
  • December 2022
  • November 2022
  • October 2022
  • September 2022
  • August 2022
  • July 2022
  • June 2022
  • May 2022
  • April 2022
  • March 2022
  • February 2022
  • January 2022
  • December 2021
  • November 2021
  • October 2021
  • September 2021
  • August 2021
  • July 2021
  • June 2021
  • May 2021
  • April 2021
  • March 2021
  • February 2021
  • January 2021
  • December 2020
  • November 2020
  • October 2020
  • September 2020
  • August 2020
  • July 2020
  • June 2020
  • May 2020
  • April 2020
  • March 2020
  • February 2020
  • January 2020
  • December 2019
  • November 2019
  • October 2019
  • September 2019
  • August 2019
  • July 2019
  • June 2019
  • May 2019
  • April 2019
  • March 2019
  • February 2019
  • January 2019
  • December 2018
  • November 2018
  • October 2018
  • September 2018
  • August 2018
  • July 2018
  • June 2018
  • May 2018
  • April 2018
  • March 2018
  • February 2018
  • January 2018
  • December 2017
  • October 2017
  • August 2017
  • May 2017
social sharing

Piazzetta Primo Levi, 12, 10125 Torino TO
tel: 011 650.83.32 – fax: 011 669.11.73
email: segreteria@torinoebraica.it

p.iva: 05779120012 cf: 80082830011
iban: INTESA SANPAOLO IT29S 03069 09606 10000000 2570  (da 06/2019)

Apri con Google Maps

  • EnglishEnglish
    • Italiano Italiano
  • Registrati
  • Portale
  • י״א בתשרי ה׳תשפ״ו

Torino Ebraica

  • Calendario
  • Sezioni
  • About
    • History
    • Retirement home
    • School
    • Library
  • Jewish Life
    • Holidays
      • Rosh Hashanà e Kippur
      • Sukkoth, Sheminì Atzeret and Simchà Torà
      • Chanukkàh
      • Tu Bishvat
      • Purim
      • Pésach
      • Yom ha Shoà
      • Yom Hazikkaron e Yom Haazmaut
      • ‘Omer and Lag Ba’omer
      • Shavu’òth
    • The Jewish Time
    • Food and Kashrut
  • Organisations
    • Foundations
    • Associations
    • Other institutions
  • Members
  • Contact Us
  • Visite
    • I siti
    • Formule turistiche
    • Prenotazione
  • News
    • Notiziario
    • Newsletter del Martedì
    • Promemoria del venerdì
  • Acqui
  • Alessandria
  • Asti
  • Carmagnola
  • Cherasco
  • Chieri
  • Cuneo
  • Fossano
  • Ivrea
  • Mondovì
  • Nizza Monferatto
  • Saluzzo
  • Sinagoghe
  • Ufficio Rabbinico
  • Kasherut Torino
  • Info:orari, email, #telefono
  • Orario delle officiature
  • Fondi e Tzedakah
  • Fundraising per la Conservazione del Tempio Grande di Torino
  • Donazioni in supporto alla Comunità Ebraica di Torino
  • Home
  • Holidays
  • Rosh Hashanà e Kippur
 

Rosh Hashanà

È il Capodanno ebraico ed è con Yom Kippùr – giorno dell’espiazione–, la ricorrenza più solenne per il nostro popolo. È una ricorrenza alquanto diversa da tutte le altre perché ha un minore significato storico e nazionale e riguarda invece, in modo particolare, il singolo individuo. Ciascuno di noi infatti, in questo giorno, medita sulla proprie azioni e chiede a Dio perdono dei suoi peccati promettendo di diventare migliore. Rosh Hashanà cade il I ed il II giorno di Tishrì, primo mese del calendario, anche se, nella Torà, è considerato il VII (Primo è infatti Nissàn perchè gli ebrei, in esso, ritrovarono finalmente la libertà e divennero un vero popolo, dopo la lunga schiavitù in Egitto.) Per la tradizione ebraica il giorno di Rosh Hashanà prende altri tre nomi: – Yom Hadìn –giorno del Giudizio-: in questo giorno, infatti, il Signore giudica le azioni di ciascuno di noi; per questo dobbiamo fare un esame del nostro operato e chiedere al Signore di perdonarci se non abbiamo agito bene. –Yom Hazikkaròn –giorno del Ricordo-: si commemora infatti la creazione del mondo e la sovranità del Signore su di esso; si ricorda anche la creazione di Adamo, la nascita di Abramo, Isacco, Giacobbe e Samuele. In questo giorno Giuseppe fu liberato dalla prigione, in Egitto. Yom Teru’à –giorno del suono dello shofàr-: in questa ricorrenza, infatti, si suona lo shofàr-corno di montone–, simbolo dell’eterno richiamo all’uomo perché si rivolga al Signore; esso ci ricorda la Rivelazione della Legge a Mosé, sul Monte Sinai, e l’episodio dell’ ‘akedà (legatura) di Isacco, che ci dimostra la prontezza e la fede di Abramo nell’offrire a Dio perfino il suo diletto figlio – Ma, poiché non sono graditi al Signore i sacrifici umani, Egli mandò un ariete, dalle corna ricurve, che prese il posto del ragazzo. I suoni prodotti dallo shofàr si chiamano: teki’à, shevarìm, teru’à. Essi sono emessi diverse volte, in note ora brevi, ora lunghe. Una tradizione spiega che queste note, differenti tra loro, sono emesse in onore dei tre Patriarchi: Abramo, Isacco, Giacobbe. Se il I giorno di Rosh Hashanà cade di Sabato, non si suona lo shofàr.

Lo Shofàr

Usanze  All’uscita dal Tempio, ci scambiamo il fervido augurio di “leshanà tovà tikatèv” –possa tu essere iscritto per un anno buono-. È abitudine recarsi sulle rive di un fiume o del mare o davanti ad un pozzo per recitare alcune preghiere ed un passo tolto dal Libro di Michà, che si rivolge al Signore dicendo: “E getterai i nostri peccati nella profondità del mare”. Da qui il nome di tashlìch –gettare- dato a questa cerimonia. Ognuno scuote i suoi vestiti quasi a disfarsi di ogni peccato e pronto a migliorare la propria condotta. A casa, dopo aver recitato il kiddùsh – benedizione sul vino– e hammotzì – benedizione sul pane, prima di iniziare il pasto, si usa intingere nel miele una fetta di hallà- pane festivo – o di mela e pregare il Signore di “rinnovar per noi un anno buono e dolce”.

Con Rosh Hashanà incomincia il periodo dei dieci giorni penitenziali, chiamati aséret yemè teshuvà –dieci giorni del pentimento-, che si concludono con Kippùr. I giorni di Rosh Hashanà e Kippùr si chiamano Yamìm noraìm – giorni terribili-. A questo periodo penitenziale, che inizia col mese di Tishrì, ci si prepara già dal 1° giorno del mese precedente – Elùl – (giorno in cui Mosè salì per la II volta a prendere le Tavole della Legge, scendendo poi il giorno di Kippùr) recitando le selichòt – preghiere di pentimento-.

Mele e miele

Kippur

Yom Kippùr – giorno dell’espiazione- cade il 10 di Tishrì.

È il giorno del perdono, il più sacro dei dieci giorni di contrizione, il più importante di tutta la liturgia. In questo giorno chiediamo al Signore di perdonarci per tutti i nostri peccati e di iscriverci nel Libro della Vita, della Pace e della Benedizione. E il Signore in questo giorno “suggella” la Sua decisione.

A Kippùr ogni lavoro è assolutamente proibito e, secondo l’istruzione biblica (Levitico 23-32): “Voi affliggerete le vostre persone”, ci si deve astenere da ogni cibo e bevanda per 25 ore, dal tramonto della sera precedente, vigilia, fino al comparire delle prime tre stelle la sera dopo. Il digiuno, infatti, ci aiuta a far teshuvà –espiazione– ma da solo non basterebbe: occorre, soprattutto, il nostro vero pentimento e la promessa di comportarci sempre bene. E non solo al Signore dobbiamo chiedere perdono, ma anche a tutte le persone a cui abbiamo recato offesa.

Mentre a Rosh Hashanà il suono dello shofàr è prescritto dalla Torà ed è l’elemento principale della festa, a Kippùr lo shofàr è suonato solo a conclusione della giornata.

Il sabato tra Rosh Hashanà e Kippùr si chiama shabbat teshuvà –sabato di penitenza-. Si legge un brano di Osea in cui il Profeta dice: “Ritorna, o Israele al Signore tuo Dio”. Quasi per esprimere la propria fiducia in un lieto futuro, molte persone, finito Kippùr, iniziano la costruzione della sukkà – capanna –

Kippùr si basa su tre concetti fondamentali:

esame di coscienza  (cheshbonòt néfesh), confessione delle nostre colpe (viddùi), espiazione (kapparà) e perdono (selichà).

SEARCH

RECENT POSTS

  • Libri luglio 2025

  • Avviso di selezione Assistente Rabbino Capo

  • Libri giugno 2025

TAG CLOUD

Conservazione Ristrutturazione

Info

  • Contact us
  • Contacts & office hours
  • Retirement home
  • Region
  • School
  • Library
  • Donations
  • Privacy Policy

Articoli

  • Developed by PlusCulture @en

copyright © 2021 Comunità Ebraica di Torino.

TOP