Libri giugno

Traduzioni liturgiche nel Piemonte ebraico del 17. secolo : un manoscritto inedito dell’Archivio Ebraico Terracini e la sua tradizione testuale / Chiara Pilocane. – Livorno : Belforte, 2021. – 255 p. : ill. ; 21 cm L.I.86

Anime nere : due donne e due destini nella Roma nazista / Anna Foa, Lucetta Scaraffia. – Venezia : Marsilio, 2021. – 198 p. ; 22 cm L.II.33

Una storia tante storie : la Comunità ebraica di Genova si racconta / a cura di Adei Wizo Genova. – [s.l. : s.n.], stampa 2020. – 120 p. : ill. ; 21 cm  L.I87

Le corone della Torà : logica e midrash nell’ermeneutica ebraica / Massimo Giuliani. – Firenze : Giuntina, 2021. – 281 p. ; 20 cm G.I.304

 L’amore nell’ebraismo : filosofia e spiritualità ebraiche / Catherine Chalier ; traduzione di Vanna Lucattini Vogelmann. – Firenze : Giuntina, 2021. – 247 p. ; 20 cm G.I.303

Un ebreo contro / Moni Ovadia ; intervista a cura di Livio Pepino. – Torino : Gruppo Abele, 2021. – 127 p. ; 17 cm G.I.305

Spie di nessun paese : vite segrete alle origini di Israele / Matti Friedman ; traduzione di Rosanella Volponi. – Firenze : Giuntina, 2021. – 264 p. : ill. ; 21 cm L.II.35

La cucina della memoria : ricette giudaico monferrine raccolte dai ricettari di famiglia / [edizione a cura della comunità ebraica di Casale Monferrato]. – Livorno : Salomone Belforte, 2021. – 149 p. : ill. ; 24 cm. L.II.36

Uno sguardo al mondo ebraico dell’Ottocento : come educare i figli negli anni dell’emancipazione /. – Firenze : Pontecorboli, 2020. – 175 p. : ill. ; 21 cm L.II.37

Profumo di fascismo e sali del Mar Morto : romanzo / Vittorio Pavoncello. – [Roma] : All Around, 2021. – 175 p. ; 18 cm G.I.306

Quaderno d’Israele / Giorgio Voghera ; introduzione di Alberto Cavaglion. – Roma : Edizioni di storia e letteratura, 2021. – XIV, 136 p. ; 21 cm L.II.38

Ripartenze (Prima pagina notiziario giugno 2021)

Uno dei termini che negli ultimi mesi si sente più frequentemente, nei più svariati contesti, è il termine ripartenza. Quanto avverrà prossimamente avrà senza dubbio un forte valore simbolico ed un impatto sui comportamenti e sulle abitudini che in futuro ci accompagneranno. Credo che questo discorso sia molto rilevante anche per la nostra Comunità. Gli sforzi profusi da parte della Comunità nell’ultimo anno non hanno raggiunto uniformemente tutti gli interessati. Ciò è imputabile a diversi fattori e limitazioni, dettati dalla situazione contingente. A breve, ci auguriamo tutti, queste limitazioni verranno accantonate, e sarà possibile tornare a una vita simile a quella che conoscevamo. Al contempo, anche le giustificazioni verranno ridimensionate. Durante l’ultimo Shavu’ot, vissuto nell’ansia e nell’angoscia per via della drammatica situazione in Israele, si è percepita in maniera abbastanza netta, ancora più che in passato, la disaffezione verso il Beth ha-Keneset da parte di un segmento fondamentale della Comunità, rappresentato dagli under 60 (!). Anche se ragioniamo sulle attività online organizzate negli ultimi mesi, il discorso non si sposta di molto. Certe dinamiche coinvolgono tante comunità della diaspora, e hanno diverse cause. Ad esempio, parlando in generale, gli elementi territoriali in un contesto sempre più globalizzato esercitano un peso progressivamente inferiore. Non vorrei ripetermi, ma per una realtà come la nostra queste dinamiche possono rivelarsi fatali. I gruppi più grandi risultano assottigliati, quelli più piccoli formalmente rimangono in piedi, ma di fatto non esistono. Noi ci troviamo, per via dei nostri numeri e della nostra struttura, in un momento cruciale per il nostro futuro, perché, in assenza di un ricambio fisiologico, la strada è irrimediabilmente – parola orrenda e per nulla ebraica – segnata. Pensare che non vi sia materiale umano sarebbe miope. Le persone e le risorse ci sarebbero, spesso mancano impegno e coinvolgimento. Anche qui le cause possono essere molteplici: sicuramente è possibile recriminare e attribuire alla struttura determinate carenze, ma per quanto i singoli individui possano esercitare un’influenza, francamente, per quanto si possa fare autocritica, sarebbe sovrastimata. Storicamente dei nuclei ben più piccoli, e per evidenti motivi più compatti, riuscivano a strutturare una vita ebraica più intensa e consapevole della nostra. È innegabile che le mutate caratteristiche del nostro mondo abbiano esasperato determinati processi, già in atto, ma il mondo ebraico nel tempo si è distinto per l’elaborazione di modelli originali che permettessero di confrontarsi con i cambiamenti. Questa ripartenza può essere l’occasione per avviare una nuova era per la nostra Comunità, ma è indispensabile il contributo di tutti. 

Rav Ariel Di Porto

Comunicazione varie

La conferenza “Eretici in Piemonte dopo la peste nera”  prevista per il 24 maggio non avrà luogo

Bando Borse di studio Progetti artistici in Germania

Bando promosso dall’associazione ShUM per l’assegnazione di borse di studio per la realizzazione di progetti artistici atti al ricordo e alla valorizzazione della storia delle città tedesche di: Worms, Speyer e Mainz, in cui nel medioevo numerosa e influente era la presenza ebraica.
Le borse di studio prevedono il soggiorno gratuito e la copertura delle spese di vitto e alloggio in una delle tre città per un periodo tra le 4 e le 6 settimane da ottobre 2021 a gennaio 2022.
Le candidature dovranno essere inviate via mail entro il 1 luglio p.v. all’attenzione del Dr. David Maier, coordinatore culturale della città di Worms: david.maier@worms.de
https://torinoebraica.it/wp-content/uploads/2021/05/kkw21_schum_artist-in-residence_-en.pdf

 

Bando “John Cabot University”

La Comunità Ebraica di Roma allo scopo di favorire la formazione universitaria dei propri studenti, mette a disposizione n. 3 Borse di Studio per i corsi di laurea presso la “John Cabot University” per l’anno accademico 2021-2022. Le domande, correlate di breve curriculum contenente i dati personali ed il titolo di studio con la relativa votazione ed una breve lettera di motivazione dovranno pervenire in busta chiusa entro e non oltre il 30 luglio 2021 presso la Comunità Ebraica di Roma – Largo Stefano Gaj Tachè – Tempio con l’indicazione
“Domanda di Borse di studio – John Cabot University”.
Titolo necessario per l’ammissione all’Università è la maturità italiana o la laurea americana equivalente.
Requisito ulteriore richiesto è una buona conoscenza della lingua inglese (per informazioni rivolgersi ad admission@johncabot.edu).
Ogni ulteriore informazione circa la modalità di presentazione delle domande potrà essere richiesto a info@romaebraica.it o allo 06-68400636.

Sergio Liberovici, ebreo, resistente, musicista

La conferenza su “Sergio Liberovici, ebreo, resistente, musicista” del 4 maggio è stata registrata. Vi comunicheremo in seguito su quale piattaforma sarà visibile.