Termine che oggi indica qualunque forma di imitazione o appropriazione della cultura nera, senza necessità che ci sia un effettivo annerimento del viso, il blackface è nato da una forma di intrattenimento popolare, il minstrel show, in gran voga negli Stati Uniti dell’Ottocento, e ha costruito un “sapere razziale” che si è diffuso nelle pratiche quotidiane, dal linguaggio alle vignette alle illustrazioni dei libri per bambini agli oggetti di uso quotidiano, trasformando la

bianchezza in capitale culturale e privilegio socioeconomico invisibile.